Agosto 2006: sulle tracce di Corto Maltese, il bretone
Quasi mai i viaggi in camper hanno itinerari ferrei e tappe decise, ed anche in questo caso la regola si è confermata. La direzione iniziale era il Nord della Francia, la Bretagna culla di miti celti, terra di marinai e soldati e terra di confine per eccellenza, ma fin dall’inizio il vagabondare tra le colline, i pascoli ed i vigneti della France paysan ci ha indotto a diverse soste pseudo-mistiche.
La Francia più profonda del Tour de France, dei fiumi e dei canali ci ha sedotto ben presto ed infatti restiamo affascinati alla nostra entrata in Borgogna, regione agricola per eccellenza e vero cuore della francesità.
La prima tappa è a Beaune, in piena zona di produzione vinicola, e la strada scorre tra filari di vigneti stupendi e paesini di vignaioli. La cittadina è deliziosa e ci dilettiamo con la visita dell’Hotel de Dieu, vecchio ospedale per i poveri con tetto in ardesia colorato da non perdere.
Quindi degustiamo un buon bicchiere di Chardonnay bianco ed un kir e partiamo in direzione Digione, la capitale della Borgogna.Visitiamo la città e notiamo che sul terreno è tracciato un percorso per i turisti da seguire contrassegnato dal gufo simbolo della città (italiani, abbiamo da imparare!).Ci sono due notevoli cattedrali gotiche ma per il resto la città è un po’ deludente.
Dopo un acquisto baguette ci dirigiamo verso il complesso abbaziale di Fontenay, splendido complesso del XII secolo immerso in una foresta che ci accoglie con un bel sole.
La visita vale la pena e, se non fosse per l’affollamento turistico, sembrerebbe veramente di tornare al medioevo.
Dopo la visita continuiamo tra le stupende campagne e, dopo breve visita alla bella cittadina di Saumur en Auxois, ci fermiamo per la notte a Vezelay, bel paesino su un colle dominato dalla grande basilica che era la base di partenza e raduno dei crociati.
Di seguito proseguiamo la nostra visita della Borgogna ed arriviamo ad Auxerre, stupendamente affacciata su un bel fiume dove sostano diverse battelli e barche private come caratteristico di molte città francesi.
Entriamo nella zona del fiume Loira, che ci colpisce per essere desolatamente secco con grandi chiazze di sabbia in mezzo. Superiamo Nantes per arrivare finalmente in Bretagna e il primo impatto è fatalmente traumatico.
La zona che comincia da Vannes con il golfo di Morbihan e continua fino alla penisola del Quiberon è invasa dai turisti francesi e ci troviamo imbottigliati in un traffico da riviera romagnola a ferragosto.
I paesaggi sono comunque stupendi ed a fatica entriamo nella penisola di Morbihan, un lungo dito circondato dalle acque. A malincuore decidiamo di saltare tutta la zona del Golfo e di Quiberon e di proseguire il viaggio fino a Concarneau, non senza prima aver visitato i menhir ed i dolmen di Carnac per i quali consigliamo la visita la mattina presto o la sera al tramonto per non perdere la magia del luogo. A Concarneau la situazione è meno affollata e la cittadina, importante porto di pesca, è piena di ristorantini e di una città vecchia molto caratteristica.
Alla sera prendiamo la bici ed andiamo a mangiare in un ristorantino nel lungomare di Concarneau e lì ci rendiamo conto di essere in Bretagna!
Facciamo scorpacciata di ostriche e di frutti di mare freschissimi e rimaniamo sorpresi dai piatti di cozze serviti con diverse salse e patate fritte (moule frites).
Facciamo una visita in centro a Concarneu ma la Ville Close, cittadella fortificata, è piena di negozi di souvenir ma piuttosto povera dal lato artistico, quindi decidiamo di dedicarci ad un bel pranzetto a base di crepes e gallettes con abbondante sidro.
Ci dirigiamo verso la Pointe de la Torche, capo ventoso meta di surfisti, che vale la pena per lo spettacolo della spiaggia bianca.
Riusciamo a far anche una bella raccolta di chiocciole di mare per una bella pasta!!!
Facciamo una tappa obbligata al calvario più antico della Bretagna, il Calvario di Notre Dame de Troenen, isolato tra l’entroterra e la spiaggia, che ci colpisce la sua semplicità e per i segni evidenti di anni passati affacciato al mare ed eroso da vento e sale.
Viene facile immaginare cosa significasse la sua visione 500 anni fa in una terra come questa desolata e battuta dal vento!
Il nostro viaggio prosegue per la capitale della Bretagna Quimper, città vivace e carina ma forse troppo turistica e poco fascinosa.
Il giorno dopo partiamo ed arriviamo presto in vista di Pointe du Raz, il punto più spettacolare dove si scontrano le due correnti del Mare del Nord.
Sostiamo per pranzo e ripartiamo per Locronan, cittadina completamente in pietra antica e con una stupenda cattedrale.
Il giorno andiamo al Pointe du Penhir, un altro splendido capo pieno di fortificazioni della guerra e con una bella spiaggia in vicinanza.
Dopo la passeggiata ci fermiamo a Camaret, spettacolare porticciolo con tutte le navi in secca, dove compriamo delle cozze e ci facciamo una bella pasta ai frutti di mare in riva al porto indisturbati!
La nostra giornata prosegue e cominciamo il giro dei calvari, ben segnalati lungo la strada. Il giro vale la pena per vedere questi monumenti di sicuro fuori dal comune ed in pietra scura tipica del luogo; Gimilau, Saint Thegonnec, Sizun sono tre tappe ma tutta la regione è piena di calvari e abbazie con il caratteristico tetto a pancia di nave in legno.
Ci fermiamo per la notte a Primel in un camper stop in riva al mare assieme a diversi altri camperisti pescatori.
La località è un paesino di poche anime composte da casette con tetti in ardesia in riva al mare in mezzo ad una vegetazione lussureggiante e ai primi massi di granito rosso sparsi un po’ dappertutto.
In effetti è forse questa la Bretagna che ci aspettavamo di trovare, tranquilla e deliziosa.
Il lungo tramonto bretone rende questa tranquilla notte di Ferragosto veramente speciale ed inattesa.
Il giorno dopo ci dirigiamo verso la costa di granito rosa ed in effetti il paesaggio è bello e spettacolare e richiederebbe diverse soste ma sembra essere la meta della gita di Ferragosto di molti francesi!
Ci fermiamo a Tregastel e Ploumanach dove facciamo la classica passeggiata percorso sul granito rosa che ci rivela comunque un mare stupendo e conformazioni rocciose impreviste.
Decidiamo di muoverci e di avvicinarci a Saint Malo e facciamo tappa per la notte ad Erquy, località di mare veramente ridente e bella, dove pernottiamo in un bel campeggio attrezzatissimo.
Il giorno dopo ci muoviamo verso Cap Frehel ma la prima tappa, che consigliamo vivamente è la cappella di Kermaria-an-Isquit che si trova un po’ fuori dai normali tragitti turistici tra Plouha e Plehedel, a nordest di Saint Brieuc.
La chiesetta contiene l’unica danza macabra rimasta in Bretagna, che copre parete superiore ed inferiore in un ambiente di gran fascino e suggestione. Cap Frehel rappresenta il vero angolo di paradiso naturalistico della Bretagna dove, sotto una leggera pioggia, possiamo ammirare dall’alto delle scogliere stormi di cormorani che nidificano sulle rocce a picco sul mare cristallino e coprono del bianco dei loro escrementi molte rocce circostanti.
La pioggia ci segue battente anche fino a Saint Malo, la città dei corsari, alla quale accediamo con il servizio di bus shuttle da diversi parcheggi fuori città.
La cinta muraria fortificata della città è spettacolare ed anche il panorama della spiaggia in bassa marea e delle isolette attorno è suggestivo, ma la città interna è piuttosto deludente, più ricca di negozi e ristoranti che di monumenti interessanti, ed alla fine cediamo anche noi allo shopping di specialità alimentari francesi per il frigo di casa e per regali vari.
Alla fine carichi di borse, ce ne andiamo e ci muoviamo per la notte verso l’interno ed esattamente verso la località di Dinan, storica cittadina fortificata divisa tra città alta e porto fluviale. Il porticciolo fluviale è delizioso con tanti ristorantini carini in riva al fiume e decidiamo di goderci qui le ultime ostriche della nostra vacanza!
Il giorno dopo dal porto saliamo attraverso una bella rampa di 300 mt circa verso la città vecchia fortificata, dove ci sono diverse interessanti case a graticcio colorate ed un bel duomo.
L’atmosfera è rilassata e quasi medievale con un bel mercato pieno di ogni varietà di merce, dove compriamo diversi gustosi formaggi di capra!!
Il nostro viaggio ci porta come ultima tappa bretone alla città di Vitre, bella cittadina fortificata che vale una visita veloce anche se quando siamo andati noi era un po’ spopolata e triste a causa delle ferie.
Vi segnalo anche i luoghi che abbiamo visitati nel viaggio di ritorno, tra i quali la stupenda città di Troyes con diverse cattedrali gotiche notevoli e tutta la regione attorno della Champagne che, sigh, per mio sommo dispiacere abbiamo dovuto saltare per ragioni di tempo.
Come riassunto finale del viaggio, vi consiglierei di evitare la Bretagna in piena estate in quanto c’è spesso quest’effetto Rimini che fa perdere notevolmente il fascino e le atmosfere che ci sia aspetta da un viaggio in Bretagna, fatte di luoghi solitari battuti dal vento e da scenari popolati da novello Jean Gabin.
Devo dire, comunque, che se si esce appena dagli itinerari più battuti si riescono ancora a trovare angoli di pace e di spirito bretone, che ne fanno un luogo ideale per una vacanza itinerante specialmente in camper.
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