A Berlino con Bonetti

“A Berlino sono andato con Bonetti, era un po’ triste e molto grande” e, a dirla tutta, la canzone di Dalla e’ azzeccata. Almeno per quel che riguarda il “grande”.

Lasciateci presentare. Silvia e’ quella accanto a quel che rimane del fatidico muro (Foto 1).
Avreste mai creduto che “il muro” potesse essere cosi’ sottile? Tomaso e’ quello davanti al Pergamonmuseum (Foto 2), a tu per tu con la formula di Einstein.

A Berlino siamo stati cinque giorni, in settembre, abbiamo camminato tanto, abbiamo apprezzato il piacevole contrasto tra vecchio e nuovo, in una citta’ in continuo divenire architettonico.

L’enorme palla da golf allo spiedo (Foto 3), massima espressione della gloria socialista in Alexanderplatz, val ben la pena di una visita, sicuramente per il favoloso kebab che si mangia nei dintorni. A proposito, lo sapevate che il “doner kebab” e’ l’invenzione di un turco berlinese? Ma la nostra sete di turisti e’ stata saziata solo da un tuffo a picco nell’architettura moderna. A Berlino c’e’ da sbizzarrirsi! Potsdamerplatz, enorme piazza con torri ai suoi margini, e’ un’isteria di stili architettonici non particolarmente entusiasmante.

Andate piuttosto a vedere la Neue Nationalgalerie di Mies van der Rohe (1968; Foto 4 e 5), elegante galleria di arte moderna. Non perdetevi il Judisches Museum (1999; Foto 6, 7 e 8), opera non retorica di Daniel Libeskind in ricordo della tragedia ebraica. Nel museo si nota la quasi assoluta assenza dell’usuale immaginario fotografico sulle torture naziste, intelligentemente sostituito da un uso perspicace delle forme architettoniche. In giardino, un pavimento inclinato e una serie di pilastri in formazione trasmettono efficacemente la sensazione di vertigine. La stessa che, si presuppone, era indotta dalla foga di ordine e disciplina dei gerarchi nazisti. Un’altra “chicca” e’ la sinuosa DG Bank di Frank Gehry (Foto 9 e 10), ardito volo di fantasia architettonica al numero 3 di Pariser Platz, di fronte alla Brandenburger Tor. E non mancate di far visita al Reichstag (Foto 11), il parlamento tedesco, e di salire sulla fantascientifica cupola ideata da Sir Norman Foster (1999; Foto 12) da cui potete gustare la vista della citta’ dall’alto: consigliata dopo qualche giorno di visita, per poter riconoscere i punti salienti di Berlino.

Sappiate che la citta’ e’ disseminata di opere artistiche, tra cui annoveriamo aspirine giganti (Foto 13), ed e’ pure disseminata di biciclette. E li’, a Berlino, anche le “rastrelliere” sono di design (Foto 14)… mica come da noi! Cosa dire a conclusione? Che Berlino non puo’ certo essere considerata una meta per gastronomi e palati fini, ma la tipica “pesantezza suina” riserva inaspettate delizie. E non perdetevi i famosi Imbiss, chioschetti che a tutte le ore propongono spettacolari currywurst!!!

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