Visitando Legoland


Non ho mai amato posti come Disneyland o Gardaland nè da bambina, nè tantomeno da adulta. Ma c’è un posto che mi ha sempre incuriosita tantissimo: Legoland. I mattoncini colorati, con cui fare costruzioni elementari, ma anche le complesse architetture delle astronavi di Star Wars.
Ed è proprio a Legoland che siamo andati. In quello originale si intende, ossia a Billund in Danimarca.
La gente quella mattina era molta, anche se le code erano intelligenti, nel senso che noi siamo arrivati alle 10, orario di apertura, e nonostante l’alta afffluenza abbiamo fatto i biglietti nel giro di 15 minuti. In effetti un’altra alternativa poteva essere quella di prenotare su internet o acquistarli nei negozi che si trovano nelle vicinanze del parco.
La cosa che pù mi ha colpito di Legoland è l’ingegnosità delle sue attrazioni, colorate, tutte fatte rigorosamente usando i mattoncini tradizionali, ma pensate in maniera creativa così da dare vita a piccole città vere e proprie in miniatura. Non a caso una sezione del posto si chiama proprio MINILAND.
Ed è proprio creatività la parola chiave di quel posto: dalle cose più complesse come, la riproduzione di città europee come Amsterdam o l’aeroporto di Singapore, o ancora le chiuse dalle quali scendeva acqua vera e propria, o la stazione ferroviaria dai quali partivano i trenini in movimento, a quelle più semplici come un cestino per i rifiuti con la forma di un gigantesco mattoncino Lego.
Inoltre molto interessanti sono sezioni a tema, come quella relativa a Star Wars che ripropone i personaggi e le ambientazioni delle battaglie con effetti suggestivi, come quello della pietra di quarzo che emanava fumo, dando alla scena tutto un effetto particolare.
E poi non posso non colpire gigantesche statue come quella dell’indiano o la riproduzione dell’opera di Doane Robinson, che si trova sul monte Rushmore, con i 4 presidenti degli Stati Uniti.
Mi hanno colpito di meno, invece, le attrazioni che piacciono di più ai classici frequentatori di parchi divertimento, come i giochi ad acqua, il leone con una bocca spalancata dentro la quale ci si può fare una foto divertente, il trenino che porta in giro i visitatori, la giostra panoramica che gira, le imbarcazioni con i visitatori e la galleria degli orrori.
Alla fine impossibile è resistere alla tentazione dello shopping. All’interno del parco ci sono diversi negozietti con gadgets vari, ma sono certamente quelli che mi son piaciuti di meno. Maggiori aspettative le avevo per l’outlet, ma non consiglio assolutamente. Invece il negozio vero e proprio, che si trova accanto l’uscita, mi ha soddistatta abbastanza. C’era un vastissimo assortimento di lego, dagli oggetti che costavan di meno come portachiavi, ai mattoncini sfusi, agli accessori per la cucina come le vaschette per fare i cubetti di ghiaccio a forma di mattoncino rosso, alle mega costruzioni che potevan costare oltre i 1.200 euro.
Insomma, come vedete dalle immagini, Legoland è un posto un pò per tutti quanti, purchè amanti dei mattocini colorati.

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