Prima del Viaggio – Eugenio Montale (“Satura” 1962-1970)
(Poesia pubblicata su Dizionario senza Tempo)
Questa poesia di Montale è meravigliosa. Ho sentito dire qualche tempo fa da uno scrittore contemporaneo abbastanza noto, che il senso del viaggio è innanzitutto la meta.
La meta è importante sì, ma a me piace di più relazionare il bello di un viaggio, reale o metaforico che sia, non tanto alla Meta, ma piuttosto all’Imprevisto, che come dice Montale in questo testo, è l’Unica Speranza. E’ la Speranza di poter cambiare una situazione, di provare a fare qualcosa che non pensavamo essere capaci di fare, di osare ed assaporare cosa vuol dire agire sulla propria vita, evitando di rimanere intrappolati nelle sabbie mobili che sembrano fermare il tempo, facendoci trascorrere gli anni nell’inerzia.
Ma ecco cosa scrive Montale:
“Prima del viaggio si scrutano gli orari,
le coincidenze, le soste, le pernottazioni
e le prenotazioni (di camere con bagno
o doccia, a un letto o due o addirittura un flat);
si consultano
le guide Hacchette e quelle dei musei,
si cambiano valute, si dividono
franchi da escudos, rubli da copechi;
prima del viaggio si informa qualche amico o parente;
si controllano valige e passaporti, si completa
il corredo, si acquista un supplemento
di lamette da barba, eventualmente
si dá un’occhiata al testamento, pura
scaramanzia perché i dasastri aerei
in percentuale sono nulla;
prima
del viaggio si é tranquilli ma si sospetta che il saggio
non si muova e che il piacere
di ritornare costi uno sproposito.
E poi si parte e tutto é O.K. e tutto
é per il meglio e inutile.
E ora che ne sará
del mio viaggio?
Troppo accuratamente l’ho studiato,
senza saperne nulla. Un imprevisto
é la sola speranza. Ma mi dicono
che è una stoltezza dirselo.”
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