Molvania, una guida tutta da ridere
Molvania è la prima delle gustosissime guide ideate da alcuni membri del gruppo satirico australiano Working Dog (Santo Cilauro, Tom Gleisner & Rob Sitch). Un’idea originale, quella di scrivere delle guide di viaggio su dei paesi inesistenti. La Molvania è una parodia di un tipico paese dell’ex blocco sovietico. Gli autori sono stati molto scrupolosi, inventandosi di sana pianta tutto quello che c’è da sapere su un paese prima di andarci: geografia, storia, valuta, trasporti,cartine stradali e mappe di città, lingua, luoghi di interesse. Tutto rigorosamente inventato!
Insomma, è proprio una guida, che non ha nulla da invidiare a guide molto più famose. Anzi, di certe guide famose, riprende tipici modi di proporre i paesi, incongruenze e approssimazioni.
Spesso infatti le guide “normali” si trovano di fronte ad un dilemma: che dire del paese X sul quale in realtà c’è veramente poco da dire? Che può fare una “povera” guida di fronte alla purtroppo evidente carenza di attrazioni turistiche? Di solito, in maniera più o meno velata, cerca di raddrizzare le cose, usando qualche aggettivo in più: “i ruderi del castello Y” possono diventare senza troppo sforzo “gli antichissimi resti del castello reale di Y”. Semplice, no?
La guida sulla Molvania è tutto questo: il tentativo di “vendere” un paese assolutamente privo di attrattive, dove anche il folklore locale riesce solo ad essere patetico. In aiuto a questo tentativo di far apparire bello ed interessante quello che non lo è, spunta una insospettata figura: il viaggiatore alternativo, quello che viaggia da solo, quasi senza guida (anzi magari le guide le odia), quello che dorme ovunque e fa sempre incontri straordinari con la gente e scopre sempre posti stupendi non segnalati (sulla guida). Ma il suo voler essere bastian contrario, il suo vedere ogni difficoltà del viaggio come un elemento positivo, alla fine gioca proprio in favore dello “smercio” del paese (e della guida). I suoi interventi, sparsi in tutto il libro, sono veramente spassosi.
Nella guida suddetta, dentro la macina della satira, finisce poi anche il paese stesso, che, seppur inventato, rappresenta tutti gli stereotipi che bene o male condividiamo sui paesi dell’est: gente contadina, beona e un po’ violenta. Ma forse la presa in giro, più che verso la Molvania, è verso di noi, che leggiamo, e in fondo siamo rincuorati quando i nostri stereotipi vengono confermati da una guida…
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