Chichen Itzà, una scalata mancata


Chichen Itzà è forse il più famoso sito Maya del Messico. Il sito cominciò ad assumere importanza alla fine del Classico Arcaico della civiltà Maya (600 d.C.), e raggiunse l’apice dello sviluppo nel Classico Finale, e infine declinò intorno all’anno 1000 d.C.

Di esso rimangono parecchi edifici, il più noto dei quali è el Castillo, ovvero la grande piramide spesso simbolo di Chichen Itzà. E’ il tempio dedicato a Kukulcan, la principale divinità Maya ed è alto circa 60 metri. E’ decorato con motivi geometrici, ed una delle quattro scalinate con due splendide teste di serpente. i bordi della scalinata rappresentano invece il corpo dei due serpenti. Sotto la piramide si è scoperto un tempio “sotterraneo”.
Peccato che le nuove regole che abbiamo trovato ci hanno impedito di gustare appieno il sito. Non si può fotografare o filmare usando un cavalletto; non si può salire sulle piramidi; non era possibile entrare sotto la piramide!
La cosa peggiore è stata di non poter salire la piramide: dicono che la vista è stupenda là in cima, sarebbe stato molto bello.
Ci siamo dovuti accontentare di battere le mani. Eh sì, perchè pare che la piramide produca un particolare eco. In effetti è vero, ma non occorre neanche battere le mani, lo fanno per te le altre migliaia di turisti presenti! Inutile dire che avrei preferito salire la piramide.

E non solo al Castillo non era possibile l’accesso, anche al Tempio dei Guerrieri , altra preclusione assurda! In cima a tale tempio, c’è un altro simbolo importantissimo di Chichen Itzà: lo Chac-Mool, una strana rappresentazione scultorea tipica dei Maya, che raffigura un uomo in una strana posa. Sembra che voglia formare un vaso, un recipiente con il suo corpo, ma è inutile cercare di descrivervelo. Se potessi vi mostrerei una mia foto, ma siccome NON ho potuto vederlo, ammiratelo in questa foto su wikipedia. Non è chiaro il significato dello Chac-Mool: alcuni dicono che sul suo ventre venissero deposti i cuori degli uomini durante i sacrifici umani, ma potrebbe trattarsi di una leggenda.
Abbiamo potuto ammirare il Tempio dei Guerrieri solo dal basso, vedendo spuntare appena da in cima lo Chac-Mool. ci siamo accontentati di ammirare le figure di guerrieri incise sulle “1000” colonne del tempio.

Altre decorazioni sono presenti su altre strutture del sito. Tra le più famose vi sono le lunghe file di teschi, e uccelli rapaci che mangiano cuori. Certamente sono molto macabri, e la nostra mente ricorda sempre le letture circa i sacrifici umani che si facevano in questi posti. Ma altrettanto macabre sono molte rappresentazioni nei nostri “templi”: teschi adornano diverse nostre chiese, per non parlare delle tante reliquie, che si trovano copiose in tanti luoghi d’europa.
Questi teschi ci sono sembrati scolpiti rozzamente: altri siti presentano bassorilievi molto più raffinati (Yaxchilan, Bonampak, Uxmal). In effetti forse la rozzezza contribuisce a renderli così macabri.

Infine il vastissimo piazzale del Gioco della Pelota. Mentre qui giocavano a pelota, e chi perdeva faceva una brutta fine, in Europa era solo da qualche centinaio d’anni che non era più in funzione il circo romano, con i suoi gladiatori, e con regole quasi uguali, almeno per quel che riguarda la fine che doveva fare il povero perdente…

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